Lubiana: un weekend alla scoperta della capitale slovena

Eccoci qui, come promesso, a parlarvi di una città che abbiamo da poco visitato, una piccola bomboniera incastonata nella valle del fiume Ljubljanica e protetta dalle vicine Dolomiti di Polhov Gradec, mentre in lontananza si scorgono le sagome delle alte vette delle Alpi di Kamnik.

Parliamo ovviamente di Lubiana, famosa (non troppo) per essere la capitale più piccola d’Europa (così si dice). Se avete già letto il nostro itinerario di Pasqua, sapete che siamo rimaste nella città non più di una giornata e mezza, tempo che comunque abbiamo trovato più che sufficiente per visitare le principali attrazioni e concederci qualche passeggiata esplorativa con tutta calma. Dopo la nostra esperienza ci sentiamo dunque di consigliarvi di dedicare a Lubiana un weekend, intervallo ideale per godervi un “city break” culturale lontani dalla frenesia delle città d’arte più affollate. Se eventualmente decideste di inserirla all’interno di un itinerario di 3/4 giorni, come ad esempio abbiamo fatto noi, allora sappiate che anche in giornata vi togliereste molte soddisfazioni.

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Detto questo partiamo, e lo facciamo da una leggenda, quella delle origini di Lubiana, tra draghi ed eroi. Sì perché la storia della capitale slovena è strettamente legata ad uno dei personaggi mitologici più celebri, Giasone, il capo degli Argonauti. Leggenda vuole che fu proprio il giovane figlio di Medea a fondare l’antica Ljubljana dopo aver rubato il vello d’oro ed aver navigato dal Mar Nero al Danubio, fino ad arrivare alle sorgenti del già citato Ljubljanica. Una volta raggiunta quella che oggi è la palude di Lubiana, l’eroe ed i suoi uomini sono costretti a proseguire a piedi, ignorando però che ad attenderli c’è un mostruoso drago. Il lieto fine è presto servito: Giasone sfida e vince il temibile drago lubianese, poi divenuto simbolo della città, e torna in Grecia con la nave Argo attraverso l’Adriatico.

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Stemma di Lubiana

Ora che anche la connessione tra Lubiana e drago è spiegata, possiamo accompagnarvi tra le vie cittadine, alla scoperta di quella che per noi è stata una piacevolissima sorpresa.
Chiariamo subito che si tratta di una città a misura d’uomo, da girare totalmente a piedi. Una volta lasciata l’auto in uno dei tanti parcheggi a pagamento adiacenti al centro storico, ci incamminiamo verso la Città Vecchia. Saltano subito all’occhio ordine e pulizia, caratteristiche che d’altronde si possono riscontrare in tutta la Slovenia. Man mano che ci si avvicina al cuore del centro si fanno notare le facciate dei palazzi, per un mix di stili dove si alternano principalmente splendide architetture barocche ad altre che risentono inconfondibilmente del periodo secessionista della vicina Austria. L’influenza austriaca c’è e si nota, tanto più se avete già visitato cittadine come Klagenfurt am Wörthersee o Graz.

Il sole che finalmente ha deciso di farsi vivo, l’aria di festa ed il profumo di primavera ci danno un caloroso benvenuto in Piazza Prešeren, dove spicca la barocca Chiesa francescana dell’Annunciazione, con il suo colore rosa acceso. Questo è il crocevia principale del centro, e lo si nota dal gran via vai di turisti che scattano selfie davanti al sagrato e, specialmente, al Triplo ponte (Tromostovje in sloveno) che collega la Lubiana moderna alla Lubiana medievale.

Attraversiamo il ponte, non prima di aver dedicato qualche minuto ancora una volta alle coloratissime (e diversissime) facciate dei palazzi che circondano Piazza Prešeren, e ci lasciamo guidare dalla sagoma del Ljubljanski grad, che osserva la sua città dall’alto del colle. Imbocchiamo Stitarjeva ulica (segnatevi la gelateria Vigò per una tappa-merenda) per arrivare ad un altro punto fondamentale della capitale slovena, Mestni trg, la piazzetta dove sorge il Mestna hiša (municipio). Davanti all’edificio si può ammirare l’opera più celebre dello scultore veneziano Francesco Robba, la Fontana dei tre fiumi carniolani, ispirata, neanche a dirlo, al capolavoro del Bernini di Piazza Navona.

Seguiamo le indicazioni per il Ljubljanski grad proseguendo lungo la Ciril-Metodov trg., costellata di negozi di souvenirs e ristorantini turistici.

La salita al castello è un must se si visita Lubiana, non solo per la spettacolare vista che vi aspetta sulla cima, ma anche e specialmente per conoscere in maniera approfondita le origini della città (e non solo) all’interno della mostra permanente “Storia slovena”, ubicata proprio nelle sale della rocca. Le opzioni per chi volesse salire al Ljubljanski grad sono molteplici:
– Salita e discesa a piedi lungo i sentieri della collinetta + visita gratuita dell’esterno della fortezza;
– Salita e discesa a piedi, visita completa al costo di 7.50€;
– Salita e discesa in funicolare al costo di 4€ + visita gratuita dell’esterno della fortezza;
– Salita e discesa in funicolare + visita completa al costo di 10€;

Noi abbiamo optato per quest’ultima, salvo poi scegliere all’ultimo di scendere a piedi. Una volta giunti alla fortezza, costruita circa 900 anni fa, ci si ritrova in una sorta di parco tematico, pieno di attività e cose da fare/visitare. Oltre alla mostra già citata, si può infatti salire in cima alla torre panoramica e godere di una vista a 360°, partecipare alla visita virtuale del castello, entrare al Museo delle marionette, visitare le carceri e (questo lo abbiamo purtroppo scoperto tardi) partecipare (prenotando) al gioco “escape castle”, una sorta di escape room mirata a…riportare in vita il drago lubianese!

Unico neo, vista l’enorme offerta del castello, è l’organizzazione non troppo chiara del percorso, con il rischio, se non presta troppa attenzione, di tralasciare alcune parti comprese nel biglietto. Foto panoramiche di rito e si riscende.

*Ljubljanski grad + funicolari sono compresi nella Ljubljana Card. QUI per info e/o prenotazione.

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Ai piedi del castello è situata la Vodnikov trg, la piazza che prende il nome dal poeta Vodnik. Qui dal lunedì al sabato si svolge il famoso mercato all’aperto, una delle principali attrazioni cittadine. Sfortunatamente, essendo passate la domenica di Pasqua, non abbiamo avuto la fortuna di inoltrarci tra le bancarelle del coloratissimo mercato, descritto come uno dei più vivi e attivi dell’Europa centrale. Sarà vero? Dovremo tornare per scoprirlo.
A conferma di quanto piccola e concentrata sia Lubiana, a due passi dal castello e dalla piazza del mercato incontriamo anche l’inconfondibile Ponte dei Draghi (Zmajski most), luogo simbolo, immortalato da tutti i visitatori.
Credeteci se vi diciamo che sculture così tanto “vive” raramente le abbiamo incontrate. I draghi sono stati concepiti con un’espressività ed accuratezza tale che sembra siano lì lì per riprendere vita da un momento all’altro. Appollaiati con fierezza ognuno alla guardia di un lato del ponte, osservano ogni mossa di noi turisti, quasi siano in attesa di un passo falso. Fantasia a parte, il Ponte dei Draghi è davvero un posto autentico ed emozionante.

Salutati i draghi, una volta attraversato il ponte abbiamo continuato a sinistra lungo l’impronunciabile Petkovškovo nabrežje, una viuzza pedonale che costeggia il Ljubljanica tra street food, bar e localini tradizionali. Perfetta per una passeggiata serale (noi infatti abbiamo dedicato a questa zona la sera precedente, di ritorno da Postumja/Predjama, prima di raggiungere l’hotel a Dol pri Ljubljani), qui si respira un’atmosfera suggestiva e colloquiale.

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Non avendo materialmente il tempo per approfittare appieno della grandissima offerta culturale lubianese, abbiamo scelto di dedicare l’ultima visita “al coperto” ad un museo particolare, che già in fase di prenotazione aveva attirato la nostra attenzione. Si tratta del museo delle illusioni (prezzo biglietto intero 9.50€), un posto divertente ed educativo allo stesso tempo, imperdibile se con voi ci sono dei bambini, che certo lo adoreranno.
Tra camere capovolte, caleidoscopi, problemi di equilibrio, indovinelli da non sottovalutare e, ovviamente, tante tante illusioni ottiche, l’ora è volata (il museo è piccolo, la permanenza dipende da persona a persona) e torniamo volentieri alla luce del sole, che tanto ci era mancata il giorno prima.
Le ultime ore di luce le abbiamo riservate ad una consueta passeggiata senza meta, lasciandoci semplicemente trasportare dalla curiosità di scoprire angoli meno turistici ma altrettanto interessanti di una città che non ha mai smesso di stupirci. Viste le dimensioni, perdersi qui è pressoché impossibile!

Ed è così che si conclude anche la visita a questa sottovalutata capitale, un gioiellino tutto da scoprire, pieno di incursioni artistiche e gemme architettoniche; una città tranquilla ma allo stesso tempo viva, giovanile e culturalmente libera. Una città fondata sul mito, dopo la morte di quel drago che oggi ne è divenuto il simbolo. Bella, pulita, ordinata, gioiosa e ospitale Lubiana, lei come i suoi cittadini.
Ci dispiace non aver avuto il tempo di approfondire di più per quanto riguarda l’apparato museale, e perché no, aver fatto una scampagnata nella vicina montagna di Polhov Gradec dove, come ci ha fatto sapere una gentile signora dell’ufficio turistico, sorge l’omonimo pittoresco villaggio.
La comodità e la vicinanza ci permetteranno presto di rimediare, nel frattempo speriamo di avervi trasmesso un po’ di interesse verso questa meta, che siamo sicure smetterà molto presto di essere considerata un’outsider all’interno del panorama turistico.

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Aspettiamo ovviamente le vostre opinioni e domande! Per qualsiasi informazione o dritta sulla città siamo a totale disposizione.

10 thoughts

  1. Ricordo di esserci stato una trentina di anni fa, quando Lubiana era ancora una città della Jugoslavia. Non la ricordo per nulla ma ho letto delel gran belle recensioni sulla città. Anche i dintorni non devono essere proprio male. Conto possa essere tra le mie destinazioni dei prossimi 1-2 anni!

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    1. Sicuramente in 30 anni saranno cambiate molte cose, penso sarà ancora più bello rivederla ora, che ha tirato fuori tutto il suo potenziale. Per quanto riguarda i dintorni, assolutamente, splendidi paesaggi e tanto, tanto verde. La Slovenia merita davvero tanto

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  2. Ma non possiamo cambiare la leggenda dicendo che Giasone diventò amico del drago e soprattutto sposò la regina dei draghi, fondando insieme Lubiana! Così sì che ci piace! Ok, forse un po’ troppo Game of Thrones addicted eh!??
    Scherzi a parte, Lubiana ci piace davvero tantissimo e il vostro racconto ci ha convinto una volta in più a visitarla al più presto! Davvero magnifica la piazzetta del Municipio, così come la scultura del drago: sembra che da un momento all’altro possa librarsi in volo!
    Grazie per tutte le idee e i consigli: ci segniamo tutto ragazze!! 😉

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